Si diceva che alcuni immigrati (non so di quale nazionalità... non lo ricordo) si sarebbero messi a girare per rovistare di notte in mezzo al pattume che invade Napoli al fine di recuperare oggetti seminuovi (e ce ne sono) da rivendere durante il giorno.
Ora, non è incredibile che qualcuno pensi di rovistare tra i rifiuti (è il secondo mestiere più vecchio del mondo), il paradosso è:
1 - che i Napoletani ricomprino la loro stessa spazzatura (che... evidentemente tanto spazzatura non è visto che qualcuno la compra);
2 - che ci abbiano pensato prima gli immigrati che i napoletani, i quali incarnano più di ogni altro lo spirito italico del sapersi arrangiare e del saper escogitare le trovate più strane e geniali;
3- che gli immigrati debbano insegnarci a non sprecare.
Io non metto in dubbio che il sistema di smaltimento campano faccia schifo, ma ho l'impressione che in molti luoghi questa situazione sia stata sfruttata come occasione per svuotare le cantine.
Mi spiego senza voler essere polemico.
Nel servizio si vedeva DI TUTTO in vendita. Giacche semi-nuove, scarpe semi-nuove (alcune scarpe che mi metto io abitualmente sono più malconcie), sedie intere, candelabri, di tutto...
Ma io dico... Cazzo. Prima di buttare la roba, e vista la merda in cui si trova Napoli, non sarebbe meglio essere un po' più occulati?
Piccolo esempio. La mia famiglia accumula vestiti vecchi da sempre, li si mette per lavori pesanti quando sono lisi e se per caso non vanno più a nessuno, ma sono ancora utilizzabili, si danno ad amici con figli più giovani o alla Caritas.
"Riuso" è una delle parole d'ordine. Pretendiamo la racolta differenziata PORTA A PORTA, impegnamoci a cercare di aggiustare le cose prima di buttarle, pretendiamo il ritorno del VUOTO A RENDERE, impariamo cosa sono i RAEE, come e dove vanno smaltiti (ho visto frigoriferi e forni in mezzo alla spazzatura a Napoli... per quelli non c'è scusa; a Napoli il sistema di rimozione e smaltimanto di questi elettrodomestici pesanti c'è e funziona).
E poi informiamoci su quali siano i cicli di riciclo e smaltimento. Pretendiamo la DIMINUZIONE DEGLI IMBALLAGGI, inutili e occupanti una quota enorme dei rifiuti.
Prima di protestare contro gli inceneritori e le discariche diventiamo consci di quali possono essere le alternative e sviluppiamo un'ETICA. Un'etica che disprezzi le regole imposte dal consumismo selvaggio di questi decenni.
CHE CAZZO CE NE FACCIAMO DEL PROSCIUTTO E DELL'INSALATA NELLA PLASTICA??
LI RIVOGLIO NELLA CARTA! (Che poi mi costano pure il doppio).
PERCHÈ IL LETTORE MP3 è INCARTATO IN UN METRO CUBO DI PLASTICA? A COSA SERVE LA SCATOLA DI CARTONE INTORNO AI TUBETTI DI DENTIFRICIO E DI MAIONESE? LA BUTTO VIA SUBITO!!
Basta che poi mi arrabbio.
Comunque sia... non ce l'ho con i napoletani cui va tutta la mia comprensione. Il fatto che noi italiani siamo fatti così e a Napoli, checchè se ne dica, sono più italiani di tutti.
Ora, non è incredibile che qualcuno pensi di rovistare tra i rifiuti (è il secondo mestiere più vecchio del mondo), il paradosso è:
1 - che i Napoletani ricomprino la loro stessa spazzatura (che... evidentemente tanto spazzatura non è visto che qualcuno la compra);
2 - che ci abbiano pensato prima gli immigrati che i napoletani, i quali incarnano più di ogni altro lo spirito italico del sapersi arrangiare e del saper escogitare le trovate più strane e geniali;
3- che gli immigrati debbano insegnarci a non sprecare.
Io non metto in dubbio che il sistema di smaltimento campano faccia schifo, ma ho l'impressione che in molti luoghi questa situazione sia stata sfruttata come occasione per svuotare le cantine.
Mi spiego senza voler essere polemico.
Nel servizio si vedeva DI TUTTO in vendita. Giacche semi-nuove, scarpe semi-nuove (alcune scarpe che mi metto io abitualmente sono più malconcie), sedie intere, candelabri, di tutto...
Ma io dico... Cazzo. Prima di buttare la roba, e vista la merda in cui si trova Napoli, non sarebbe meglio essere un po' più occulati?
Piccolo esempio. La mia famiglia accumula vestiti vecchi da sempre, li si mette per lavori pesanti quando sono lisi e se per caso non vanno più a nessuno, ma sono ancora utilizzabili, si danno ad amici con figli più giovani o alla Caritas.
"Riuso" è una delle parole d'ordine. Pretendiamo la racolta differenziata PORTA A PORTA, impegnamoci a cercare di aggiustare le cose prima di buttarle, pretendiamo il ritorno del VUOTO A RENDERE, impariamo cosa sono i RAEE, come e dove vanno smaltiti (ho visto frigoriferi e forni in mezzo alla spazzatura a Napoli... per quelli non c'è scusa; a Napoli il sistema di rimozione e smaltimanto di questi elettrodomestici pesanti c'è e funziona).
E poi informiamoci su quali siano i cicli di riciclo e smaltimento. Pretendiamo la DIMINUZIONE DEGLI IMBALLAGGI, inutili e occupanti una quota enorme dei rifiuti.
Prima di protestare contro gli inceneritori e le discariche diventiamo consci di quali possono essere le alternative e sviluppiamo un'ETICA. Un'etica che disprezzi le regole imposte dal consumismo selvaggio di questi decenni.
CHE CAZZO CE NE FACCIAMO DEL PROSCIUTTO E DELL'INSALATA NELLA PLASTICA??
LI RIVOGLIO NELLA CARTA! (Che poi mi costano pure il doppio).
PERCHÈ IL LETTORE MP3 è INCARTATO IN UN METRO CUBO DI PLASTICA? A COSA SERVE LA SCATOLA DI CARTONE INTORNO AI TUBETTI DI DENTIFRICIO E DI MAIONESE? LA BUTTO VIA SUBITO!!
Basta che poi mi arrabbio.
Comunque sia... non ce l'ho con i napoletani cui va tutta la mia comprensione. Il fatto che noi italiani siamo fatti così e a Napoli, checchè se ne dica, sono più italiani di tutti.
7 commenti:
Nel tuo non essere polemico, nel tuo non voler essere cattivo sei riuscito a dire con il giusto sprezzo e senza essere mai ne' volgare ne' offensivo i concetti che tutti hanno nel proprio animoriguardo a questa situazione forse un po' troppo politicizzata e poco sensibilizzata nelle abitudini dei napoletani.
Parola di una napoletana trapiantata a Milano 39 anni fa'.
Io mi auguro veramente e con cuore che nessuno si offenda. Assolutamente non è nelle mie intenzioni. Anzi. Quello di Napoli è uno spunto di riflessione (se si può ridurre la situazione di Napoli a uno spunto di riflessione).
Detesto i leghisti e detesto che ha pregiudizi verso i connazionali al di sotto di Aosta.
Io parlo dei napoletani con affetto, sostenendo che tutto ciò che succede in Italia ha in Napoli la sua espressione più colorita, più grande..... PIU'
Il problema è serio. Condivido sia la prima parte del tuo post che la seconda sull'imballaggio della merce.
Purtroppo la ragione di tutta questa plastica inutile ò che ci sono imprese che la producono e quindi ci vivono.
Insomma è il solito magna magna per cui non si elimina mai nulla anche se deleterio per l'ambiente e per le nostre tasche.
Hai ragione.
Purtroppo.
Voglio emigrare. Ma dove? DOVE?
Danimarca o Saturno...
www.motoratasdemarte.blogspot.com
when she's ten feet tall
Fantastico intervento! Ti stimo!
Volevo solo dirti che non sono immigrati, ma zingari quelli che scavano nella spazzatura. Raccolgono dei vestiti e delle scarpe piuttosto malconci, te lo assicuro perchè l'ho visto con i miei occhi. E poi li mettono in vendita, insieme ad altre cose che hanno recuperato.
Riguardo alla qualità delle cose, ti assicuro che la maggioranza sono da buttar via.
Però sono d'accordo con te riguardo agli imballaggi e all'educazione al riciclo.
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