martedì 5 febbraio 2008

In fondo al mar...

IL PACIFICO SOFFOCATO DALLA PLASTICA
Un minestrone galleggiante di plastica grande quasi il doppio degli Stati Uniti. Cosi' gli oceanografi definiscono la massa di rifiuti che galleggia nell'Oceano pacifico, tenuta insieme dalle correnti sottomarine, che cresce a un ritmo vertiginoso e che costituisce di fatto la piu' immensa discarica del mondo. L'isola galleggiante, scrive oggi l'"Independent", inizia 500 miglia nautiche al largo della California, attraversa il Pacifico meridionale, oltrepassa le Hawaii e arriva fin quasi al Giappone.

L'oceanografo americano Charles Moore, che l'ha scoperta, la chiama "la grande massa di immondizia del Pacifico" o "il vortice di spazzatura" e ne valuta il contenuto in 100 milioni di tonnellate. Marcus Eriksen, ricercatore della Marine Research Foundation creata da Moore, spiega: "Inizialmente la gente si era fatta l'idea di un'isola di rifiuti di plastica sulla quale si sarebbe potuto camminare, ma non e' cosi'. E' una specie di infinito minestrone di plastica, che si estende su un'area grande forse il doppio degli Stati Uniti".

L'oceanografo Curtis Ebbesmeyer, che da piu' di 15 anni si occupa del problema della dispersione della plastica nei mari, paragona il vortice di spazzatura a un organismo vivente: "Si divincola come un grosso animale senza guinzaglio", dice. Quando la "bestia" si avvicina alla terraferma, come e' accaduto alle Hawaii, le conseguenze sono gravi. "La massa di rifiuti rigurgita pezzi e le spiagge si coprono di un tappeto di plastica". Il "minestrone" e' fatto in realta' di due parti collegate che stazionano ai due lati dell'arcipelago delle Hawaii, chiamate Massa di rifiuti occidentale e orientale.

Un quinto circa della spazzatura - dove si ritrovano palloni da football e kayak, mattoncini del Lego e buste di plastica - e' gettato dalle navi; il resto viene dalla terraferma. Moore, erede di una famiglia di petrolieri che e' anche ex marinaio, si era imbattuto per caso in questa preoccupante "neoformazione" nel 1997, mentre navigava a margine del percorso di una regata. "Per una settimana mi sono ritrovato in mezzo a un mare di immondizia - ha detto al quotidiano britannico. - Come avevamo potuto insozzare un'area cosi' gigantesca?" La scoperta cambio' il corso della sua vita, spingendolo a vendere le sue partecipazioni nell'impero di famiglia e a diventare un ambientalista militante.

Il professor David Karl, oceanografo dell'universita' delle Hawaii, ha detto che sono necessarie ulteriori indagini per delimitare l'esatta estensione del minestrone di spazzatura, ma ritiene che non vi sia motivo di dubitare delle rilevazioni di Moore. "Da qualche parte la plastica deve pure finire", ha osservato. Karl, che sta coordinando una spedizione con Algalita, la fondazione impegnata nella tutela dell'ecosistema marino, ritiene che si sia di fatto creato un nuovo habitat: da sempre la spazzatura che finisce nei vortici marini si degrada, ma la plastica e' indistruttibile, tanto che nell'isola galleggiante sono stati ritrovati "reperti" databili a mezzo secolo fa.

"Ogni piu' piccolo pezzo di plastica che e' finito in mare da cinquant'anni a questa parte e' ancora li'", osserva Tony Andrady, chimico dell'istituto di ricerca Triangle. Secondo Moore, dato che il mare di spazzatura e' trasparente e galleggia proprio sotto la superficie non e' rilevabile dalle foto satellitari: "Lo vedi solo quando te lo ritrovi davanti alla prua della tua barca". Secondo il Programma ambientale degli Stati Uniti, la plastica galleggiante causa la morte di piu' di un milione di uccelli e di 100mila mammiferi marini l'anno.

Siringhe, accendini, spazzolini da denti si ritrovano nello stomaco di uccelli morti, che li hanno ingoiati credendo che si trattasse di cibo, e finiscono nella catena alimentare. "Quello che cade nell'oceano finisce dentro questi animali e alla fine sbarca nel nostro piatto", osserva il dottor Eriksen.

(AGI) - Londra, 5 febbraio


e ora tutti insieme!

Le alghe del tuo vicino ti sembran più verdi sai Vorresti andar sulla terra Non sai che gran sbaglio fai Se poi ti guardassi intorno Vedresti che il nostro mar è pieno di meraviglie che altro tu vuoi di più

In fondo al mar In fondo al mar
Tutto bagnato è molto meglio Credi a me
Quelli lassù che sgobbano Sotto a quel sole svengono
Mentre col nuoto Ce la spassiamo
In fondo al mar Quaggiù tutti sono allegri
Guizzando di qua e di la invece la sulla terra
il pesce è triste assai Rinchiuso in una boccia
che brutto destino avrà Se all'uomo verrà un po' fame
Il pesce si papperà Oh, no!
In fondo al mar In fondo al mar
Nessuno ci frigge o ci cucina In fricassea
E non si rischia di affogar No, non c'è un amo in fondo al mar
La vita è piena Di bollicine

In fondo al mar In fondo al mar
Con questo ritmo la vita è sempre
Dolce così Anche la razza ed il salmon
Sanno suonare con passion Quì c'è la grinta
Ogni concerto è un successon
Il sarago suona il flauto La carpa l'arpa
La platessa il basso Poi c'è la tromba
Del pesce rombo Voilà , il luccio è il re del blues
La cernia con il nasello Al violoncello con la sardina
All'ocarina e con l'orata Vedrai che coro si farà

In fondo al mar In fondo al mar
Se la sardina fa una moina C'è da impazzir
Che c'è di bello poi lassù La nostra banda vale di più
Ogni mollusco Sa improvvisare
In fondo al mar Ogni lumaca
Si fa un balletto In fondo al mar
E tutti i giorni Ci divertiamo
Quì sotto l'acqua In mezzo al fango
Ah che fortuna Vivere insieme
In fondo al mar! In fondo al mar!

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