I subprime, o "B-Paper", "near-prime" o "second chance" sono quei prestiti che vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi pregressi nella sua storia di debitore. I prestiti subprime sono rischiosi sia per i creditori sia per i debitori, vista la pericolosa combinazione di alti tassi di interesse, cattiva storia creditizia e situazioni finanziarie poco chiare, associate a coloro che hanno accesso a questo tipo di credito.
La tipologia subprime comprende un'ampia varietà di strumenti di credito, quali i mutui subprime, i prestiti d'auto subprime, le carte di credito subprime.
Un'attività subprime si qualifica prevalentemente per lo stato della parte debitrice. Un mutuo subprime è, per definizione, un mutuo concesso ad un soggetto che non poteva avere accesso ad un tasso più favorevole nel mercato del credito. I debitori subprime hanno tipicamente un basso punteggio di credito e storie creditizie fatte di inadempienze, pignoramenti fallimenti e ritardi. Poiché i debitori subprime vengono considerati ad alto rischio di insolvenza, i prestiti subprime hanno tipicamente condizioni meno favorevoli delle altre tipologie di credito. Queste condizioni includono tassi di interesse, parcelle e premi più elevati.
Per avere accesso a questo mercato in crescita, i prestatori si assumono il rischio associato all'attività di credito nei confronti di debitori scarsamente affidabili, con un "punteggio di credito" basso o molto basso.
Si crede che i prestiti subprime costituiscano un rischio addirittura maggiore per il prestatore, a causa delle suddette elevate caratteristiche di rischio della controparte.
I prestatori usano diversi metodi per coprire questi rischi: in molti prestiti subprime, il rischio viene coperto con un tasso di interesse più alto; per quanto riguarda le carte di credito subprime, ai possessori vengono addebitate tariffe di mora più elevate, in aggiunta a varie tariffe annuali. Inoltre, a differenza delle carte di credito Prime, non viene dato generalmente ai clienti un intervallo temporale di "tolleranza", in cui i pagamenti possono essere ancora effettuati senza conseguenze, nonostante la scadenza del termine. Una volta addebitate sul conto, le tariffe di mora possono anche spingere il credito oltre il limite previsto, e sfociare in ulteriori penali. Tutto ciò determina introiti più elevati per i prestatori, in una sorta di circolo vizioso.
A uno appena fallito o che ha già debiti con le banche, nessuno darebbe un prestito in quanto nessuna banca penserebbe mai di poterlo spremere più di così. Errore!
Coi Mutui Subprime l'istituto di credito ti fa il prestito e ti da i soldi (le condizioni sono quelle che sono, ma se hai il pepe al culo non stai ad andare tamto per il sottile). A questo punto che succede? Fin qui sembrerebbe un normale prestito... il colpo di genio sta qui. L'istituto che fa credito mette sul mercato delle azioni per coprire i soldi prestati (non rischiando un centesimo in teoria) e degli azionisti hanno facoltà di comprare queste azioni (che ovviamente hanno interessi molto golosi, visto che si portano dietro un rischio enorme).
Bene. A questo punto quando il debitore non paga più (un'eventualità veramente imprevedibile)?
Chi ci perde il capitale?
Semplice.. l'azionista. Lo stolto che ha abboccato agli alti interessi promessi.
L'istituto di credito credo guadagni su commissioni e quant' altro (pignoramenti, penali etc...).
Il sistema però ha avuto qualche intoppo nel momento in cui i creditori si sono accorti dell'inghippo e hanno cominciato a riprendersi i loro soldi (o non comprando più le azioni collegate ai mutui Subprime). In questo modo i soldi ce li hanno rimessi sì gli istituti di credito che, ovviamente, sono falliti in quanto i debitori (ovviamente insolventi) avevano le pezze al culo.
Alcuni tra i più grossi istituti di credito sono finiti gambe all'aria, mandando in crisi il sistema economico americano.
Chi aveva usufruito dei mutui è sempre più povero e indebitato (e gli va bene se ha ancora un tetto sulla testa), e chi ha comprato le azioni in molti casi ha visto evaporare i capitali.
Mi fermo qui in quanto probabilmente ho già detto molte bestialità, ma credo che la realtà non sia poi così distante...
Morale della favola?
Le azioni ad alti interessi (vantaggiosissime all'apparenza) come quelle dei Bond Argentini, della Cirio, della Parmalat sono i bianconigli dell'economia... se li insegui probabilmente ti troverai presto una carota nel culo e non solo... potresti trovarti a vivere spettacolari avventure in un mondo da sogno, con l'occasione di guardare i ponti da una nuova prospettiva e con i vestiti umidi...
Una volta qualcuno (mi) disse: "se una società sta bene e non ha bisogno di soldi non si quota in borsa, perchè ce la fa con le sue forze. Una società vende azioni (carta) se ha bisogno di dindini, questo vi basti a farvi drizzare le antenne" (o giù di lì).
Come dice il mio vecchio:
"gli interessi alti significano che chi emette azioni ha un bisogno disperato di soldi e perciò comprare è da pirla. Se devi investire in azioni, BOT e CCT sono buoni, poco di interessi, ma per lo meno sai che i tuoi soldi li rivedi."
Ometto considerazioni sulle banche. Grillo ne parla in modo molto più esaustivo...
1 commento:
considera poi che Greenspan ed il suo amato compagno dagli occhi vicini chiama Giorg Dabliù Busc spingevano tanto per questi mutui qui....
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