sabato 3 maggio 2008

Un Chimico (Fabrizio De Andrè)

Per la serie "corsi e ricorsi storici" stasera soffro.
Fortunatamente non ho problemi di salute, ma soffro lo stesso.
Ci sono spettri (anche se forse è esagerato come termine) che certe volte non ti lasciano prorpio stare. Puoi dimenticarli, puoi accantonarli, puoi riderci su, puoi affogarli, stracciarli e cacciarli nel profondo, ma i maledetti tornano a galla, puntali, lancinanti e perfidi ogni porca volta.


Se ne scrivo non è per provocare compassione, odio la compassione; semplicemente lo faccio perchè stavolta ho capito che ho bisogno di buttare fuori anzichè ingoiare e il blog è un buon posto dove sputare, e in più, perchè tanto non riuscirei a dormire.
Le cose peggiori le scriverò. Le metterò in strofe magari, piangendo su un pentagramma.
Qui voglio solo sfogare la più grossa.
Mi sono sempre piccato di essere una persona serena e non ho mai capito la gente che soffre per amore, esattamente come il chimico di De Andrè, forse perchè non mi ero mai innamorato veramente. E invece è proprio così che funziona. Mangiare merda fa parte dell'amare.
Fanculo te.
Fanculo Venezia.
Fanculo i tuoi occhi
e fanculo la mia testa.


Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

14 commenti:

Baol ha detto...

Amico mio, ogni tanto si brucia...

De Andrè e Lee Master: poesia al quadrato

Devil-May-Care ha detto...

... e si brucia tanto.

Anonimo ha detto...

le pene d'amore purtroppo sono terribili...
Non credo di essere molto d'aiuto...

Clockwise ha detto...

Nononono, mio vate: atteggiamento sbagliato!
Si prende un'altra femmina, e si va.
Dai, forza, su!
;-)

(in verità era solo per darti animo...)

Devil-May-Care ha detto...

@alice: non ti preoccupare. Certe cose bisogna risolverle da soli, là nella propria testa. Questa è prprio una di quelle cose.

@clockwise: la mia totale mancanza di maschilismo e la mia bontà d'animo mi impediscono di ragionare così purtroppo. Se solo il mio cinismo mi facesse visita nei momenti giusti....

@tutti voi: grazie. Siete commoventi nella vostra comprensione... ma ora sono ubriaco e ciò lascia il tempo che trova.
Non ho trovato altro rimedio che alterare la mia percezione del mondo per dormire sereno. Che stupido e inutile clichè....

Silvano Bottaro ha detto...

Peccato c'entri Venezia...(?), ma che ci vuoi fare, c'est la vie!

Ross ha detto...

La compassione non è negativa. Non nel suo vero significato, che non è quello becero di "pietà" che comunemente le si attribuisce, bensì quello che viene dal latino "cum patior", ovvero soffrire insieme a qualcuno, perchè se ne condivide lo stesso stato d'animo. Io lo trovo un sentimento bellissimo.

In quanto a reazioni chimiche, non so quanto vorrei essere capace di sopportarne (e magari innescarne) di fortemente esplosive. Un grande scoppio e via, tutto finito. Invece sembro essere specializzata in quelle lente e corrosive, che lasciano residui dappertutto. E un modo migliore ancora non l'ho trovato.

Un abbraccio

Silvano Bottaro ha detto...

E’ vero quello che dice Ross.
Il mondo che ci circonda è un intreccio di fenomeni connessi l’un l’altro che si completano reciprocamente e nel loro insieme danno forma alla vita, dovremo ricordarcelo più spesso. Profondamente, la compassione (che non è negativa, non è pietà, come purtroppo la viviamo noi occidentali) è l’atto di “togliere sofferenza e dare felicità”. Senza il sostegno delle altre persone o senza la protezione della natura non potremmo sopravvivere un solo giorno. Quando si ha una visione del mondo limitata (capita spesso, a noi occidentali) si pensa solo al benessere personale, preoccupandosi solo del proprio tornaconto, talvolta anche a spese degli altri. Quest’atteggiamento rischia di distruggere l’armonia fra le persone e ci fa cadere in una condizione vitale debole e ristretta.
Ma, tu sei forte.

Devil-May-Care ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Devil-May-Care ha detto...

@ross: non è quel genere di compassione sana quella cui mi rieferivo. Io intendo più la sorta di pietà che la gente prova nei confronti di chi vive questo genere di cose. Forse non è neppure questo. Forse quello che detesto è trovarmi in questa situazione che può suscitare qualsiasi razza di sentimento. Anyway grazie di cuore.

@novalis: io ringrazio cielo e natura di avermi dato il cervello e gli amici che ho. Se non altro ho gente vicino che mi sa dare delle dritte o con cui posso anche semplicemente sfogarmi. Fortunatamente sono attorniato da gente intelligente. Ma sì... di che mi lamento. Basta che io guardi a cosa possiedo che le questioni tristi si riducono a polvere negli occhi. Qualche lacrima e il gioco è fatto... grazie. A presto.

nespolina ha detto...

purtroppo è difficile darti consigli non conoscendo la storia...e non penso tu abbia intenzione di raccontarla qui...tuttavia è una cosa naturale soffrire per amore, io adesso sto bene da questo punto di vista ma in passato ho sofferto molto.
La persona per la quale ho sofferto di più, e che più mi ha ferita è quella che adesso ho vicino, dimostrazione del fatto che nella vita non si può ma sapere...

Anna ha detto...

Dall'alto della mia età, ti dico che arriverà un momento in cui rimpiangerai di non soffrire più le pene d'amore. Arriverà un momento in cui le cercherai, le pene d'amore, e ti piaceranno.
Quindi nessuna compassione da parte mia, ma solo sana invidia.
Comunque hai la mia solidarietà.
Ciao.
Anna

Anonimo ha detto...

Mmh...bisognerebbe riuscire a far prevalere l'altra angolazione: certe persone -forse- non si dimenticano ma... quando si perde qualcosa che per un po' è stato tutto, diventa tutto nuovo. Quindi guardare avanti, anche quando sembra non ci sia nulla da guardare. E, quando si affaccia la scimmia maligna, offrirle un pacchetto di noccioline.

Ti passo quello che faccio leggere io alla mia scimmia le rare volte che ha il coraggio di farsi vedere. Sono righe che ho trovato mesi fa e non ricordo chi le abbia scritte,
il tono può sembrare antipatico ma trovo dica cose sacrosante, magari torna utile pure a te, tiè ^^
____________________________
"R E A G I S C I.
Ti piace crogiolarti nel ricordo di ciò che è passato?
Di ciò che è stato e non tornerà più?
Le persone mutano, crescono, maturano.
Non sempre nello stesso modo.
Non è detto che si prenda la medesima direzione.
E' possibile reincontrarsi, ma ciò che è stato non tornerà. Sarà diverso. Non necessariamente spiacevole.
Mi snervano le persone che vivono nel passato, convinti che nulla sia cambiato,
IDEALIZZANDO persone, situazioni, cose.
Non ti stimola, non ti eccita, non ti rende vivo l'idea di poter fare nuove esperienze?
Di crescere? Di ESIGERE per te stesso sempre di meglio?
No? Contento tu.
Io voglio sentirmi viva, pretendere sempre di meglio.
Non ho intenzione di diventare una persona triste che si piange addosso. Senza ammetterlo, per altro.
R E A G I S C I.
O R G O G L I O."
____________________________

Ah, un altro scacciascimmia è sentirsi come il ritornello di questa canzone:
http://it.youtube.com/watch?v=92PGyaf3TFY
[ma sospetto che ad ascoltarla fuggiresti terrorizzato insieme alla scimmia -.-']

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Un post dannatamente intenso.

Mi spiace che tu stia soffrendo.

Daniele