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lunedì 28 luglio 2008

Sparks - The Who

Arrivo da tre giorni allucinanti e stancanti.
Non ho avuto neppure il tempo per salutarvi decentemente... che vergogna.
In compenso mi sentivo in colpa nell'andarmene una settimana senza neppure salutarvi e lasciarvi un consoglino musicale.



Nonostante abbia passato la settimana a calarmi nel blue-Waits il consiglio ve lo darò in diversa direzione andando a scavare negli anni 60' - 70' (un periodo che a me piace moltissimo).
Andando a spulciare le discografie vi voglio segnalare una famosa Rock-opera, forse una delle prime in assoluto.
L'album in questione è Tommy degli Who.
Probabilmente ora lo chiamerebbero concept album, ma a parte queste sottigliezze resta un disco che adoro sentire quando sono particolarmente tranquillo, per darmi quel pizzico di carica in più.
Il sound che si respira è proprio quello degli anni sessanta e settanta... quel profumo di analogico che oggi non senti praticamente più nei dischi.
La storia che viene narrata è singolare, non ve la racconto perchè potete facilmente trovarla in rete (ad esempio QUI).


Track list:
  1. Overture
  2. It's a boy
  3. 1921 (Nel film 1951)
  4. Amazing journey
  5. Sparks
  6. Eyesight to the blind (The hawker)
  7. Christmas
  8. Cousin Kevin
  9. The Acid Queen
  10. Underture
  11. Do you think it's alright?
  12. Fiddle about
  13. Pinball wizard
  14. There's a doctor
  15. Go to the mirror!
  16. Tommy can you hear me?
  17. Smash the mirror
  18. Sensation
  19. Miracle cure
  20. Sally Simpson
  21. I'm free
  22. Welcome
  23. Tommy's Holiday Camp
  24. We're not gonna take it

Ascoltate e godete della beltà di questo disco, che tra l'altro molti di voi già conosceranno.
In un film che ho visto in adolescenza, ossia Almost Famous, la sorella del protagonista gli suggeriva di ascoltare gli Who, al buio in una stanza guardando la fiamma di una candela perchè in quel modo avrebbe visto il propria strada.
Provate. Mi farete sapere com'è andata...


Ebbene... che dirvi ancora?
Andrò a farmi una settimana in montagna (tanto per non smentirmi).
Ci rileggeremo al mio ritorno il 3 di agosto.
Ora andrò a prepararmi lo zaino che domani mattina si parte.
C'è una tesi che mi guarda malissimo dal fondo della stanza... "tu parti e io sto qui a prendere polvere".
"TACI... TESI!"
É gelosa.

giovedì 24 luglio 2008

Jockey full of Bourbon - Tom Waits

La vita mi mantiene impegnato. Fortunatamente!
E così capita che, da quando finisci gli esami e sei in una semi-vacanza, sei oberato dalle cose che non riesci a fare quando devi studiare.. tutto quel mare di cose che rimandi dicendoti: "quando poi ho finito lo faccio". La macchina da lavare che quasi non si riconosce più sotto una coltre (o meglio crosta) di polvere, gli appunti vecchi di anni da riordinare, le tue centinaia di bottiglie di birra da spolverare (perchè è bello bere e collezionare, ma che menata tenerle pulite), scrivere qualche pezzo nuovo, prepara il concerto al Nuvolari, cazzeggiare, andare a mangiare i pizzoccheri in Valtellina, alluvionarmi.... (+ varie ed eventuali).
Perciò sono un po' assente... Senza contare che dal 28 al 3 sarò via in mezzo ai monti!
Scusa creatura!



Poi c'è chi ti scrive continuamente su MSN mentre cerchi di postare le ultime!

A proposito di concerti... Il tanto atteso concerto del 22 c'è stato ed è stato un buon concerto.
Ho ricevuto complimenti e felicitazioni. Il Nuvolari di Cuneo è sempre un bel palco. I fonici sono stati bravissimi e simpatici.
Ho cantato e suonato come volevo e da quel che sono riuscito a carpire dalle impressioni dei partecipanti sono riuscito a trasmettere qualcosa, il che è l'unica cosa che conta.
Non appena riceverò le foto che mi sono state fatte, ne posterò qualcuna.

I parens sono in Francia da ormai una settimana e più, ci staranno ancora per qualche giorno... la pacchia sta per finire! Ora capirete anche perchè ero assente dal web! Sono sempre in giro in questi giorni e ho fatto festa praticamente tutte le sere... Beata gioventù. Mi godo questi ultimi sprazzi di libertà prima di LAUREA e LAVORO.


Il vecchio detto che recita "quando il gatto non c'è i topi ballano" è veritiero assai.
In linea di massima però tra me e mia sorella ce la siamo cavata piuttosto bene. Siamo stati bravi massai, cuochi discreti.. .siamo vivi e puliti insomma.
D'altronde cosa ci si poteva aspettare da due studenti universitari provetti abituati a vivere da soli? ^^

Mentre vi scrivo dovrei andare a fare il vaccino per l'antitetanica.
In realtà non ne ho alcuna voglia. Odio le iniezioni. Più che altro odio l'antitetanica... Ricordo che da piccolo faceva un male cane.
Le iniezioni le reggo. Tutto sommato non mi fanno neppure tanto senso...
Però... L'antitetanica... Quando ero piccolo mia mamma era solita farmi un regalino o comprarmi il gelato in queste occasioni. I richiamini erano occasioni abbastanza dolci.
Ma ora? In realtà il regalo me lo sono già fatto...
Mi sono regalato musica.
E con questo passo al consiglio musicale della settimana.
Tom Waits - Rain Dogs.
Se non avete mai sentito Tom Waits, questa è una bella occasione.


Certo.. Forse Waits sarebbe meglio ascoltarlo a fine estate, quando il caldo si perde nell'autunno e il nostro morale è un po' più malinconico.
La voce roca, la sigaretta in una mano, un bicchiere di Boubon nell'altra, un locale anni 30', fumoso accanto a un vicolo che puzza di piscio. Le strade bagnate, luci soffuse, neon la cui luce va e viene. Un calcio a una lattina, un cappello portato sulla nuca, uno sputo per terra. Uno sguardo annoiato, un uomo che racconta storie, in modo teatrale, quasi grottesco. Pianoforte e contrabbasso. Xilofoni arrugginiti e nuvole.
Questo ed altro è Tom Waits.
Non è un ascolto facile, ma è fondamentale.
Ora io lo ascolto in macchina. Aiuta a viaggiare piano. Rilassati... A goderti le curve della strada, i paesaggi, il mondo che scorre fuori dai finestrini.
Sembra di sentirti un po' in quei film di Jarmush tipo Taxisti di Notte, o Daunbailò o Coffee and Cigarettes...
Negli ultimi due tra l'altro Waits è attore.

Rain Dogs





Singapore






Clap Hands




Cemetery Polka




Jockey Full Of Bourbon




Tango Till They're Sore




Big Black Mariah




Diamonds And Gold




Hang Down Your Head




Time




Rain Dogs




Midtown (Instrumental)




9th and Hennepin




Gun Street Girl




Union Square




Blind Love




Walking Spanish




Downtown Train




Bridge Of Rain Dogs (Instrumental)




Anywhere I Lay My Head

I testi di tutta la sua discografia sono ben organizzati QUI.

Bene... ora è meglio che io vada.
Dimenticavo. Tom Waits è la colonna sonora ideale per leggere Alice nel Paese delle Meraviglie, probabilmente adatto quanto un qualche disco di Nick Cave. Ma forse di più.
Ora andrò.
Spero di trovare ancora un po' ditenpo per passare a trovarvi e per passare di qui prima di scappare.
In ogni caso non preoccupatevi... Sono vivo.



sabato 12 luglio 2008

So different - The Niro

Ascoltandomi il bel disco di The Niro (disco in quanto mi son comprato il vinile ; p ) annuncio la mia partenza alla volta della Valtellina.
Io e alcuni amici siamo stati invitati a mangiarci tonnellate di pizzoccheri.


Spero che da quelle parti faccia fresco... Sarebbe una bella cosa. Mi piace poter telefonare a quelli che continuano a lamentarsi del caldo per dire "cazzo, qui sto con la felpa di sera e di giorno sembra primavera!" (sì, sono sadico). In realtà spero, ma non sono così convinto che sarà così.
Nel frattempo parteciperemo a una festa di addio al nubilato di una amica di colei che ci ospita.
Mmm... Non me li vedo quattro uomini a una festa di addio al nubilato. Confesso un po' di timore.
Non imbarazzo, perchè ho la faccia di culo di presentarmi a qualsivoglia festa e in qualsiasi contesto, l'idea di trovarmi in mezzo a una festa di qualche decina di donne trentenni inferocite non mi solletica.


Va bhè... male che vada saremo coinvolti in qualche spogliarello improvvisato. Nulla di grave (forse)... basta che si tiri su qualche euro.
Altrimenti... per evitare situazioni tragiche, l'importante è non vestirsi in modo elegante o che possa suggerire qualcosa di sessuale. Vestito scialbo, afrore di sudore da viaggio, spettinato o pettinato da sfigato.
Va bhè... vi dirò come è andata al ritorno.

Perciò week end in montagna. In questo perido sento solo di gente che se ne va al mare.
Io in realtà detesto il mare.
L'ho sempre trovato odioso.
Tutta questa gente unta che va e viene. Quella tintarella a cui non tengo particolarmente che regolarmente si trasforma nella più fastidiosa delle ustioni nei punti più impensabili come il collo del piede.
E poi tutta quella salsedine. Profumo di salsedine?!? Non l'ho mai potuto sopportare. Per me è puzzo. E pure fastidioso. Caldo... sale... dovunque... sempre.
E poi la sabbia (quando andava bene). Da bambino ho trascorso più minuti a togliermi sabbia dal culo che a giocare con le biglie (specialmente se ero usato per fare la pista).
I castelli di sabbia mi sono sempre venuti male. Non ho mai avuto l'animo dell'ingegnere civile.
E poi l'acqua del mare... è SEMPRE fredda. Non dirmi che è calda per fare il bullo. Tanto lo so che è fredda. Da bambino ero magro come un chiodo... Ho sempre patito l'acqua fredda. Dopo cinque minuti a mollo tremavo come una foglia e perciò.. fuori! A fare che? Che palle!! Il mare mi annoia. E poi fa caldo. Non me la contare che è ventilato... fa caldo UMIDO che pure le zanzare stanno male. Nonostante tutto, però, le stronze proliferano meglio che in una discarica di copertoni usati...


E poi... io andavo spesso al mare dove le spiaggie erano sassose... rocciose, che dopo due minuti avevi i piedi tagliuzzati aperti come un maiale.
Oppure ti bruci i piedi a fare quei cazzo di tre metri per arrivare all'acqua (fredda).
No..
Vi stupite ancora se vi dico che il mare non mi piace?
A me stare in panciolle non piace proprio.
La sdraio e il lettino sono scomodi, mi fanno venire solo le piaghe da decubito e mi fan sudare la schiena.
Il mare è inutile, piatto e se non è piatto è divertente, ma non puoi fare il bagno perchè altrimenti ti spaccano i maroni.
E se non vuoi scottarti? La crema! E allora via.... Unto come un BigMac che se tua madre ti volesse mai abbracciare le sgusceresti fra le tette come una saponetta fra le mani...
No...
Me ne vado in montagna. Al lago. In qualsiasi posto, ma non al mare. Per lo meno posso respirare e non sentirmi oppresso da tutta questo iodio, che farà fisicamente bene, ma che a me dà solo un fastidioso senso di soffocamento.
Io voglio aria frizzante.

Per quanto riguarda il resto... album della settimana è proprio l'omonimo album di The Niro.
Ho sentito (e conosciuto) lui e la sua band ieri sera e devo dire di essere stato piacevolmente sorpreso della loro bravura.


I pezzi sono emozionanti, originali, dallo sviluppo abbastanza imprevedibile.
La voce del cantante (che nasce come cantautore) è veramente bella, calda e tagliente quando serve.
L'album che vi ho consigliato è suonato interamente dal cantante stesso della band (The Niro per l'appunto) che ha prodotto un ottimo lavoro, svelando un talento da polistrumentista tutto sommato sorprendente.
Cliccando sul suo nome scoprirete facilmente le date del suo girovagare per l'Italia. Se siete romani probabilmente lo conoscete già in quanto è un vostro concittadino.
Fresco consiglio per l'estate... se passa dalle vostre parti andate a sentirvelo perchè merita.
Un pezzo su tutti?
A costo di essere banali: Liar.
Buon ascolto. Buon sole. Buona vita e poi fate voi...

mercoledì 25 giugno 2008

Consolers Of The Lonely (The Raconteurs)

Siamo al grande caldo...
Finalmente è arrivato. E ora, come ogni anno, parte il toto lamentela, toto servizi inutili al TG e via dicendo. Chi prima aveva troppo freddo ora ha troppo caldo e giù di inutili frasi fatte. Non vi preoccupate, alla TiVVù hanno già detto che il caldo estivo durerà poco e che l'estate è destinata a finire in fretta lasciando spazio a pioggie e clima più autunnale già da agosto.
Certo.. allora si sarà impegnati a lamentarsi del fatto che "aspetta a piovere proprio quando prendo le ferie!".


Io dal canto mio mio me ne fotto.
Oggi sono nervoso, ma non per colpa del caldo. A me il caldo non dà così fastidio, non sono un tipo che suda e credo di essere a sangue freddo.
D'altronde da amante della montagna non posso che preferire il freddo...
Pensando però a voi poveri umani che ancora soffrite il caldo (in particolare ai leghisti che notoriamente sono a uno stadio evolutivo molto più indietro del nostro e non hanno capacità di adeguarsi ai cambiamenti climatici), consiglerò un album fresco fresco per l'estate, di quelli per pogare sotto il sole cocente e non sudare.
L'album in questione è Consolers Of The Lonely, scaricabile cliccando sul nome dell'album, (testi qui) dei The Raconteurs, la seconda band di Jack White (secondo me la valvola di sfoge del suo genio).


Comunque sia, è un bell'album. Non sarà una pietra miliare, non cambierà la storia della musica, ma a me piace, specialmente nei suoi sprazzi più violenti (come nel caso della potente Salute Your Solution). Ringrazio il buon XXI di avermi fatto notare questo album e questa canzone vero "pugno nei denti", da ascoltare a tutto volume e con la faccia di fronte alla cassa e la bocca urlante sul cono.
Fatevi un giro sul sito della band, specialmente se siete dei nostalgigi Fuckin'-nerds dei vecchi 386 e via dicendo...

Per quanto mi riguarda vi posterò il video e andrò a mangiare. Stasera son di fretta.
C'è la partita e terrò per la turchia. I tedeschi non mi stanno molto simpatici. D'altro canto ho una conoscenza turca (la simpatica Pelin) che mi fa ben guardare a questo popolo dalle mille sorprese.
Tengo per loro, sì (ma non sono di fretta per la partita di cui non mi frega nulla, ho i minuti contatti perchè devo uscire alla svelta per avvenimenti spiacevoli)
E ora VIDEO!

venerdì 20 giugno 2008

High on a ridgetop (The Youngbloods)

Ok... la rubrica del mercoledì è praticamente impossibile da rispettare visto che al mercoledì sono puntualmente in luoghi fuori dal mondo web.
In ogni caso io continuo stoicamente a mantenere vivo l'appuntamento settimanale con la musica.
Questa settimana voglio consigliarvi qualcosa di particolare, qualcosa di allegro e sufficientemente spensierato. Se vi piacciono i Blues Brothers e la colonna sonora dei loro film questo è un disco che potrebbe piacervi. Trattasi di "High on a ridgetop" dei The Youngbloods del '72.
Disco con sonorità blues e rock con qualche ben eseguita cover è un album piacevole e rilassante per i momenti di svago.


Personalmente l'ho scoperto per caso girovagando per internet tempo fa e mi è subito piaciuto.
La voce di Jesse Colin Young è delicata sembra quasi che abbia paura di far male, timida, come molte voci del primo rock & roll degli anni '50.
Provate. ^^
Nel frattempo ho scoperto che è uscito il nuovo romanzo sull'agente 007. Il nome del romanzo e del film che verrà prodotto a partire da questo è Devil May Care, tradotto in italiano con l'espressione "Non c'è tempo per morire".
A chi mi ha chiesto cosa ne pensavo in relazione al mio piccolo progetto musicale ho risposto "cazzo! Arrabbiato?!? Ragazzi è tutta pubblicità gratis! Il nome gira!". Certo.. quelli che mi conosceranno dopo quest'anno potranno pensare che io abbia preso spunto da James Bond per il mio nome... In realtà io non ho mai letto un libro nè visto un film dell'agente segreto più famoso del mondo. (Pensate che non so neppure cosa beve James Bond... il mio eroe è Jeffrey Lebowski e se prendo un drink è sempre e solo White Russian).


Tant'è... cosa posso farci? Devo cambiare nome? No.
E allora inutile arrabbiarsi. Tanto più che la traduzione italiana è orripilante (perchè non ci azzecca una fava) e spero sia quella che risalterà sulle locandine.
E allora andiamo avanti imperterriti. Si continui a studiare e non ci si perda d'animo.
La mia gita a Palermo è evaporata in una nuvola rossa e per questo sono un po' alterato. Ringrazio Desaparecida per la sua gentilezza e ospitalità, di cui approftterò in futuro... Ragazzi e ragazze del sud (anche tu maestro) sarà per un'altra volta. Come già ho scritto, non sono mai riuscito a scendere sotto Roma e ciò mi spiace perchè ci tengo. Cazzo... Manco fossi Calderoli.
In realtà sono andato a Malta una volta, ma sono saltato da Roma all'isola con un sol balzo...
Va bene signori... mi metto sotto. Tanto più che mi è saltata una corda alla chitarra e non ho voglia di mettermi a sostituirla. Prove finite per oggi. (Maledetto SOL).
A presto. ;)

sabato 14 giugno 2008

Ballad of the Broken Seas - Bubblegum (Mark Lanegan)

Fino a qualche giorno fa il mio sprovveduto vicino di casa a Torino lasciava la rete wireless scoperta, libera e senza passwords di sorta. Da mercoledì in poi questo fenomeno ha cessato di verificarsi e in tal modo il buon blogger si è visto tagliare fuori dal mondo-web.
Ma non disperiamo. Qui nel mio regno son sicuro delle mie possibilità e ora potrò postare l'ormai consueto consiglio sull'album della settimana. Anzi... preso dai sensi di colpa e da un impeto di magnanimità consiglierò ben DUE album dello stesso autore.
L'artista in questione è Mark Lanegan (ex cantante degli Screaming Trees) il quale s'è dato alla vita da cantautore solista senza mai sdegnare delle ottima collaborazioni.
Lanegan ha dato vita negli anni a numerosi album, tutti validi a mio avviso.
Negli ultimi anni ha collaborato in particolare con Isobel Campbell (ex voce dei Belle e Sebastian) partorendo due bei dischi.
Il primo è il mio consiglio numero 1.
Il titolo è Ballad of the Broken Seas. La particolarità di questo, come del successivo album, è il contrasto tra le voci dei due artisti. Uno coriaceo, roco, basso e tenebroso, l'altra angelica, delicata e limpida. Il contrasto è quantomeno curioso.



Io ho assistito o a un loro live a Torino e sono rimasto piacevolmente colpito.
L'impressione è quella di un camionista che parla con una statuetta di cristallo.
Certamente non c'è una smodata ricerca di originalità nel sound dei loro concerti e albums, ma il risultato è comunque piacevole.
Il secondo album (anche se la scelta è stata difficile) è Bubblegum, sempre di M. Lanegan, questa volta solo con la band.
Disco che si differenzia dagli altri per il maggior uso di effetti e di elettronica.



Siccome non voglio tediarvi con ulteriori disquisizioni chiudo questo post scritto sul modello di una relazione delle medie, sufficientemente freddo e aberrante scusandomi dello stile adottato e del ritardo.
Vi annuncio anche che per vane attese e inconvenienti legati alla lentezza e all'incompetenza degli enti pubblici torinesi la mia tesi è slittata a settembre/ottobre (CAZZO!)
Cio nonostante c'è un ultimo rognosissimo esame da preparare perciò il mio tempo per me e per voi è sempre risicato.


La buona notizia è che suonerò al Nuvolari Liberà Tribù di Cuneo (palco gigantesco) il 22 di luglio in apertura agli Holmes (gruppo svedese). Probabilmente la maggiorparte di voi che abita ai confini del paese di Fanculo non troverà motivo di gaudio in questa notizia. Se non altro potete gioire per la mia soddisfazione.
Personalmente mi sto già innervosendo al pensiero (se proprio vogliamo esprimerci in modo forbito e poco colloquiale).
Bhè. Godetevi la musica. A presto.

mercoledì 4 giugno 2008

"O" (Damien Rice)

Ok... Sarò sbrigativo. Sta arrivando il coinquilino e ho fame.
Peccato dover essere sbrigativo, ma mi sento colpevole verso la mia creatura e qualcosa devo pur scriverlo.
Domenica sera ho assistito al conterto di Mark Lanegan e Isobel Campbell... Eccezionale, ma ve ne parlerò un'altra volta.
Ora vi consiglio l'album della settimana. Ne ho già saltato uno e mi sento colpevolissimo.
L'album in questione è il delicatissimo O (di Otranto) di Damien Rice.
Non starò a dilungarmi, mi limiterò a dirvi che è stupendo. Ascoltatelo e fatemi sapere che cosa vi colpisce di questo cantautore.



Personalmente trovo notevole la dinamica che riesce a dare ai pezzi nonostante la loro semplicità. tutto frutto di voce e chitarra, utilizzate in modo (per me) impeccabile, dal forte al piano con una poesia naturalissima che viene dalle dita e dalle corde vocali. A volte beata e a volte quasi piangente.
Buon Ascolto.

mercoledì 21 maggio 2008

Pink Moon (Nick Drake)


- ...preferirei essere un tantino più grande, se non le dispiace, signore:

sette centimetri sono maledettamente pochi.
- Sette centimetri sono proprio una buona statura!-
disse arrabbiandosi il bruco, drizzandosi in tutta la sua altezza
(era lugo esattamente sette centimetri)
- Oh sì, ma io non ci sono abituata - si scusò la povera Alice con tono lacrimoso.
E pensava: "vorrei proprio che i signori animali non si offendessero tanto alla svelta!"
- Col tempo ti ci abituerai -
disse il bruco rimettendosi in bocca il narghilè e ricominciando a fumare.


Torna la rubrica musicale seguita dai migliori bloggers del mondo, con la costanza di Pippo che descrive i suoi "Mercoledì di Pippo" appunto, ecco il nuovo consiglio per pulire le orecchie da tutta quella sporcizia e rumore che la vita quotidiana ci propina.
Questa settimana, per fuggire la realtà di discorsi inutili simili a quelli che può tenere un qualsiasi bruco blu che fuma un narghilè, vi suggerisco Pink Moon di Nick Drake, un uomo che proprio non ne voleva sapere di restare piccolo.


La prima volta che ascoltai Drake anni fa, mi chiesi dove avessi vissuto per tanti anni.
Nick Drake fu un uomo semplice, un genio incompreso (come ogni genio che si rispetti), La sua musica, passò in silenzio attraverso gli anni fino alla sua morte quando venne rivalutato dai suoi incompetenti contemporanei. Morì tormentato da un talento invisibile agli occhi del mondo, lui con quella voce timida e un cuore grande, grandissimo.
La scelta non è stata facile in quanto i suoi album sono tutti belli e toccanti.
Nick Drake era solo, con la sua chitarra. Di tanto in tanto nei suoi pezzi si incastonano le note di un violoncello o di un pianoforte.


Le sue canzoni sono delicate, semplici, minimaliste fino all'estremo (Know), ma sempre complete. Di tanto in tanto si incontrano autori che compongono per chitarra e voce dei brani che suonano incompleti, scarni... Con lui non succede. Tutto è lì al suo posto con una naturalezza sconvolgente.
Ascoltandolo, come in questo momento, mi vengono in mente petali, morbidi e vellutati, erba mossa dalla brezza, un bambino che corre tra le spighe di grano, terra brulla, sole e orizzonti color pastello... Forse questo è il miglior modo di descrivere la sua musica.
Potrei continuare per ore, ma è meglio che mi fermi qui, potrei togliere fascino alla poesia che soffia lieve da queste note.
L'ultima cosa riguarda la sua eredità, il suo modo di comporre e cantare hanno contribuito, insieme a mostri sacri come Simon&Garfunkel, gli Everly Brothers o Joni Mitchell (etc.) alla nascita del più moderno New Acoustic Movement che conta numerosi artisti che in questi anni stanno riportando la musica cantautorale in giro per il mondo. (Damien Rice, Cat Power, Eliott Smith, Devendra Banhart, Kings Of Convenience, Badly Drawn Boy, Beth Orton, Bright Eyes, Jack Johnson, Josè Gonzales, Kristofer Åström, Ryan Adams, Turin Brakes... anche se forse questo calderone è fin troppo grosso e andrebbero fatte delle distinzioni).
Perciò buon ascolto, innamoratevi e sentite questo e altri suoi album in momenti di pace interiore, oppure quando siete proprio neri e avete intenzione di un po' di serenità.


Pink moon
Place to be
Road
Which will
Horn
Things behind the sun
Know
Free ride
Parasite
Harvest breed
From the morning

É splendido sentire queste canzoni quando si pensa a una persona cui si tiene tantissimo, o a un paio di grandi occhi blu e una voce gentile come capita di fare a me in questi giorni...

mercoledì 14 maggio 2008

Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo (Fabrizio de Andrè)

Come promesso ecco il primo album consigliato: Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo di Fabrizio De Andrè. Sicuramente tutti voi l'avete già assaporato fino all'ultima nota, ma l'ennesimo ascolto di questo capolavoro non danneggerà di certo la nostra psiche sospettosa a causa di tutte quelle regine di cuori che ci vogliono tagliare la testa, assuefatta alle menzogne del mondo, ai funghetti che la TV ci propone ogni giorno, succulenti e volgari.


De Andrè si propone come interprete e cantastorie delle vicende dei personaggi dell'Antologia di Spoon River, un ruolo che sa recitare da vero maestro.
La cosa che mi ha sempre affascinato del mondo è vedere quati tipi diversi di essere umani esistono tutt'intorno a me: donne, uomini, idioti e persone intelligenti, sensibili, leghisti, sinceri e falsi, lamentosi e gioiosi di vivere, depressi e iperattivi. Ogni essere umano è interessante da guardare, da scoprire e dietro ognuno di noi si nasconde un vero e proprio universo parallelo.
Confrontarsi con chiunque porta sempre ricchezza a se stessi.
Personalmente sono sempre riuscito a vedere il lato produttivo del parlare con gli altri; tutti influiscono sulla nostra personalità e sul nostro modo di vivere il mondo, perfino i nemici, quelli che proprio non sopportiamo, da loro ho sempre capito una cosa certa e indistruttibile: ciò che non voglio essere, ciò che non vorrò mai diventare, il che, coi tempi che corrono, è una grande conquista.
Perciò addentratevi e perdetevi nella poesia che è quest'album che io ascolto nei periodi in cui mi sento sereno.
Non è una raccolta propriamente allegra, ma la malinconia che traspare tra le sue parole e le sue note sono un toccasana per imparare ad apprezzare la vita e un un bel monito per ricordarci di viverla.