venerdì 30 maggio 2008

Dance with Me (Steeleye Span) - I'm Happy Just To Dance With You (The Beatles)

Non me n'ero accorto prima... Stavo per mettermi a scrivere il solito post sull'Album della settimana quando mi sono reso conto che sono giunto al mini compleanno del mio piccolo blog.


Non è una data importante, ma la deformazione professionale mi porta a dare una qualche importanza ai numeri e questo che sto scrivendo è il centesimo (100°) post del blog Go Ask Alice di Devil May Care (questione di marketing, il nome deve girare).
Da tempo avevo in mente che cosa avrei scritto, a grandi linee, perciò lo farò come al solito facendomi trasportare un po' dal flusso di coscienza (o di incoscienza... fate voi) cercando di riempire le lacune della bozza che sta tutta nella mia testa.
Innanzitutto dedico il post a Blebo che eleggo madrina del mio bloggino, in quanto proprio lei, solo con un paio di parole, mi ha spinto a mettermi qui con quel po' di pazienza e d'ispirazione a scrivere per me e per chi ha voglia di leggere ciò che metto giù, bianco su nero.
Dedico il post a Blebo perchè probabilmente non si rende neppure conto che mi ha cambiato un po' la vita. Perchè comunque un blog è una cosa che ti cambia un pochino. Il blog è il tuo pupillo che accudisci, che nutri, che difendi, per cui ti informi, perchè molte volte hai voglia (in uno scatto di orgoglio) di dare il meglio di te per lui. Per scrivere prendi spunto da ciò che il mondo ti offre e perciò ti guardi attorno con altri occhi. E le prime settimane stai lì a guardare quanti piccoli personaggi da paese delle meraviglie passeranno dalle tue parti a vedere cos'hai da raccontare al mondo.
Proprio a loro va immediatamente il mio pensiero, anzi a voi. Sconosciuti, per certi versi, bloggers cui ormai do del tu anzi... a cui ho sempre dato del tu; perchè comunque la blogsfera è un posto dove ci si da del tu senza tante presentazioni. Il che mi garba non poco.
Vi ringrazio perchè siete una piccola soddisfazione. Ogni commento è una soddisfazione.
Ringrazio anche quello che è diventato il maesto Jedi-blogger Baol per l'affettuosa accoglienza sul suo blog e le sue sorridenti approvazioni. D'altra parte lui è un uomo di blog-mondo. (Benchè non penso abbia frequentato l'accademia Jedi a Cuneo, come me).
Non farò altri nomi perchè me ne scorderei troppi, ma tutti quelli che contano sono nel blogroll a fianco.
Visto che ci sono mi scuso anche per le mie assenze sui vostri blog in questo periodo, ma sto lavorando sodo e, come potete notare, sto trascurando anche la mia creatura.


La musica continua a correre nelle mie orecchie, come da anni ormai.
Come avrete notato ogni post porta il titolo di una canzone. In realtà questa cosa è nata per caso al secondo post che ho scritto. D'altronde pure il nome del blog è il verso di una canzone. Una canzone che mi piace un sacco e che ascoltavo come un matto quando ho messo su il blog e che ha dato il LA a tutti i post più sentiti.
Ora vi saluto affettuosamente e continuerò a inseguire il mio bianconiglio augurandomi di trovare tanti altri personaggi allucinati sul mio cammino in questo gigantesco paese delle meraviglie e cercando di essere meno petulante di quella stupida ragazzina viziata che è Alice. Perchè va bene la curiosità, va bene il non voler passare per stupidi, ma Alice di tanto in tanto è proprio tonta e insopportabile.
Ma chi non lo è un almeno un po' a questo mondo?


Perciò un buon non-compleanno a me e a voi.
Vi lascerò con una cosa che tempo fa ho detto a una mia carissima amica e che probabilmente prima o poi diventerà il testo di una canzone, tanto è tardi e il pensiero concilia.
Perciò giù in gola un lato del fungo per diventare piccolo piccolo e...

l'altra sera ho sognato, un po' ad occhi aperti per la verità, che diventavo piccolo, non più di grande di un una mano.
Stavo di notte di fianco al tuo letto e vegliavo sul tuo sonno.

Potevo vedere i sogni che uscivano dalla tua testa, dai tuoi occhi, come spiriti, come fumo colorato, immagini fluttuanti nel buio. E i sogni emettevano un bagliore fatuo e scendevano sul pavimento.
Io stavo lì sotto aspettando che i pensieri mi arrivasserò a portata di mano e avevo cura di prendere i più belli e sereni e di chiuderli in una
piccola scatola di legno. I brutti sogni invece li scartavo; gli incubi, le figure deformi e tutti quei demoni che turbano gli animi li prendevo a calci, li stracciavo, li cacciavo fuori dalla finestra e lontano da te.
Quanto vorrei poter avere anch'io un mio folletto dei sogni, che mi protegga la notte, uno come il tuo...

mercoledì 28 maggio 2008

Quick And To The Pointless #2 (Queens Of The Stone Age)


Breaking news:

Alitalia approva il bilancio: il passivo sfiora i 500 milioni. L'amministratore delegato: "Non vi preoccupate. Possiamo fare di meglio."


Luxottica: Sunglass Hut entra in Tailandia. Al ritorno i dirigenti dichiarano: "Il turismo sessuale è di gran lunga sottovalutato."

Video Al Qaeda: "Attacchi chimici". Fbi: "Osama non ha armi del genere"... "Non sono mai passati a ritirarle. Le abbiamo ancora in magazzino".

Amnesty condanna l'Italia «È un Paese razzista, pericoloso». Alemanno, Fini e Storace sono una sola voce: "Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono Rom."


Alemanno: superare gli schemi degli anni '70. "Basta agognare il potere per poter fare porcate. Ora è il momento di agire."

Alitalia, per il Cda urgente la ricapitalizzazione: "Abbiamo bisogno di altri soldi degli italiani da sprecare, gli altri li abbiamo già giocati tutti a Black Jack."

Rimandato a stasera il post per la rubrica 'L'album della settimana'. Il blogger competente dichiara: "Ero a Montecarlo a fare il banco a Black Jack"

lunedì 26 maggio 2008

Quick And To The Pointless (Queens Of The Stone Age)

Breaking news:

Avvistato Bin Laden sul K2, insieme a Babbo Natale e Elvis Presley: visti da uno sherpa strafatto di foglie di coca. Le forze speciali americane si preparano all'azione allenandosi a Super Mario Bros.

Chiaiano: continua lo scontro sulle barricate. Le fazioni si fronteggiano a colpi di assorbenti.
I sindaci a capo della rivolta: "presto piazzeremo 1500 bucce di banana anti-uomo sulla strada asfaltata".

Alemanno si è recato in visita ai commercianti stranieri vittime della discriminazione razziale:
"è una vergogna! Qui è ancora tutto intero!"

Lecce, scoperta discarica abusiva con 9 tonnellate di rifiuti tossici.
Ignoti malfattori dichiarano: "l'altra era piena..."

sabato 24 maggio 2008

Hysteria (Muse)



Quant'è bella l'ossessione, quant'è brutta l'ossessione.
Com'è facile perdersi in due occhi. Quante volte si rimane delusi da due occhi.
Questo video mi ha messo i brividi dalla prima volta che l'ho visto.
L'uomo spesso vive di speranze e altrettanto spesso le vede evaporare, le vede distruggersi, per poi soffrire...
Ma sono così belle le speranze, sono così belli i sogni.
É meglio sperare e bruciarsi fino a impazzire o vivere nella disillusione?
Hysteria...

It's bugging me, grating me
and twisting me around
yeah I'm endlessly caving in
and turning inside out

'cause I want it now
I want it now
give me your heart and your soul
and I'm breaking out
I'm breaking out
last chance to lose control

yeah it's holding me, morphing me
and forcing me to strive
to be endlessly cold within
and dreaming I'm alive

'cause I want it now
I want it now
give me your heart and your soul
I'm not breaking down
I'm breaking out
last chance to lose control

and I want you now
I want you now
I feel my heart implode
and I'm breaking out
escaping now
feeling my faith erode

mercoledì 21 maggio 2008

Pink Moon (Nick Drake)


- ...preferirei essere un tantino più grande, se non le dispiace, signore:

sette centimetri sono maledettamente pochi.
- Sette centimetri sono proprio una buona statura!-
disse arrabbiandosi il bruco, drizzandosi in tutta la sua altezza
(era lugo esattamente sette centimetri)
- Oh sì, ma io non ci sono abituata - si scusò la povera Alice con tono lacrimoso.
E pensava: "vorrei proprio che i signori animali non si offendessero tanto alla svelta!"
- Col tempo ti ci abituerai -
disse il bruco rimettendosi in bocca il narghilè e ricominciando a fumare.


Torna la rubrica musicale seguita dai migliori bloggers del mondo, con la costanza di Pippo che descrive i suoi "Mercoledì di Pippo" appunto, ecco il nuovo consiglio per pulire le orecchie da tutta quella sporcizia e rumore che la vita quotidiana ci propina.
Questa settimana, per fuggire la realtà di discorsi inutili simili a quelli che può tenere un qualsiasi bruco blu che fuma un narghilè, vi suggerisco Pink Moon di Nick Drake, un uomo che proprio non ne voleva sapere di restare piccolo.


La prima volta che ascoltai Drake anni fa, mi chiesi dove avessi vissuto per tanti anni.
Nick Drake fu un uomo semplice, un genio incompreso (come ogni genio che si rispetti), La sua musica, passò in silenzio attraverso gli anni fino alla sua morte quando venne rivalutato dai suoi incompetenti contemporanei. Morì tormentato da un talento invisibile agli occhi del mondo, lui con quella voce timida e un cuore grande, grandissimo.
La scelta non è stata facile in quanto i suoi album sono tutti belli e toccanti.
Nick Drake era solo, con la sua chitarra. Di tanto in tanto nei suoi pezzi si incastonano le note di un violoncello o di un pianoforte.


Le sue canzoni sono delicate, semplici, minimaliste fino all'estremo (Know), ma sempre complete. Di tanto in tanto si incontrano autori che compongono per chitarra e voce dei brani che suonano incompleti, scarni... Con lui non succede. Tutto è lì al suo posto con una naturalezza sconvolgente.
Ascoltandolo, come in questo momento, mi vengono in mente petali, morbidi e vellutati, erba mossa dalla brezza, un bambino che corre tra le spighe di grano, terra brulla, sole e orizzonti color pastello... Forse questo è il miglior modo di descrivere la sua musica.
Potrei continuare per ore, ma è meglio che mi fermi qui, potrei togliere fascino alla poesia che soffia lieve da queste note.
L'ultima cosa riguarda la sua eredità, il suo modo di comporre e cantare hanno contribuito, insieme a mostri sacri come Simon&Garfunkel, gli Everly Brothers o Joni Mitchell (etc.) alla nascita del più moderno New Acoustic Movement che conta numerosi artisti che in questi anni stanno riportando la musica cantautorale in giro per il mondo. (Damien Rice, Cat Power, Eliott Smith, Devendra Banhart, Kings Of Convenience, Badly Drawn Boy, Beth Orton, Bright Eyes, Jack Johnson, Josè Gonzales, Kristofer Åström, Ryan Adams, Turin Brakes... anche se forse questo calderone è fin troppo grosso e andrebbero fatte delle distinzioni).
Perciò buon ascolto, innamoratevi e sentite questo e altri suoi album in momenti di pace interiore, oppure quando siete proprio neri e avete intenzione di un po' di serenità.


Pink moon
Place to be
Road
Which will
Horn
Things behind the sun
Know
Free ride
Parasite
Harvest breed
From the morning

É splendido sentire queste canzoni quando si pensa a una persona cui si tiene tantissimo, o a un paio di grandi occhi blu e una voce gentile come capita di fare a me in questi giorni...

lunedì 19 maggio 2008

Go With The Flow (Queens Of The Stone Age)

Per la serie, deserto, polvere e fantasia passiamo a una piccola novità di questi ultimi anni che sembra ormai quasi evaporata nonostante il carico di idee e forza di volontà dei suoi fautori.


In effetti quando Josh Homme, Nick Olivieri e i loro amici misero su una band dal nome Kyuss dalle cui ceneri naquero i Queens Of The Stone Age, sembrò veramente che qualcosa si stesse muovendo. Con i QOTSA il mondo della musica assistette a grandi incontri tra nomi importanti quali Mark Lanegan, Dave Grohl, Melissa Auf Der Maur (ex bassista delle Hole, band di Courtney Love) in occasione delle cosiddette Desert Sessions, organizzate per promuovere la sperimentazione, la collaborazione tra artisti e mettere in note quello che doveva essere il manifesto di questo genere: lo Stoner.
Purtroppo però (almeno da quanto si legge dalle riviste musicali, ormai spesso ridotte a giornali semi scandalistici-vetrine-ti dico-cosa-comprare) sembra che le diatribe tra i componenti abbiano portato a fughe di cervelli e alla perdita di quel promettente slancio iniziale.
Nonostante tutto però qualcosetta di buono è rimasto e qui voglio ricordarlo in un attimo di malinconia.
Questo è un video che mi è piaciuto che accompagna una bella canzone. (nonostante gli stereotipi sex-drug-rock'n'roll)
Enjoy!



Pro memoria: novità per novità (passate), credo che la prossima volta posterò qualcosetta sui Muse, le cui canzoni trovo siano piuttosto sfiziose e ispirate e i video praticamente sempre azzeccatissimi.

venerdì 16 maggio 2008

Crow Jane (Nick Cave and The Bad Seeds)

Mi piacciono i sogni, mi piace farli, mi piace farmi raccontare da chi ne fa. Adoro sentire fin dove può arrivare una mente priva di freni. Forse da grande avrei dovuto fare lo psicologo, ma probabilmente questa strada mi avrebbe portato a rovinarmi il fascino di questa seconda vita inconsapevole che è il mondo onirico.
E quando si parla di sogni e fantasia non riesco a fare a meno di pensare a certi registi e in questi casi perdo ogni oggettività nel giudicare un film.
Ieri sera mi è capitato di vedere Tideland di Terry Gilliam (sottotitolo "Il mondo capovolto"), e devo dire che mi è piaciuto. Probabilmente la maggioranza di quelli che l'hanno visto mi diranno che è palloso e privo di senso e interminabile, tuttavia io l'ho apprezzato.
Gilliam è uno dei Monty Pythons e già per questo per me sta nell'olimpo; certo, gli scivoloni capitano a tutti, ma per ora i suoi film non mi hanno mai deluso.
Gilliam è uno in grado di prendere le sue fantasie più malate e imprimerle su pellicole low-budget e a me questo affascina tantissimo.


Tideland è una specie di Alice nel paese delle meraviglie al contrario, più angoscioso e tetro (se è possibile), le meraviglie si trasformano in deformità, male, perversione, ma con una naturalezza che mi ha colpito. La giovane protagonista è una bambina che non conosce la differenza tra bene e male, sano e insano, semplicemente perchè nessuno gliel'ha mai insegnata. Per questo motivo vive in un mondo tutto suo con personaggi da brivido, ma che nella sua fantasia diventano i eroi e demoni di una gigantesca fiaba che è la sua mente.


La critica che posso muovere al questo film è che è troppo lungo, ma trovo che dire che questo possa essere un difetto per un film mi sembra una baggianata. Se qualcuno deve dirmi qualcosa per bene non posso pretendere che mi faccia un riassunto o che tronchi il discorso a metà. Mi parrebbe una bestemmia.
Tideland è tratto da un libro (come era successo per Paure e delirio a Las Vegas), l'obiezione potrebbe essere che non è farina del suo sacco. Credo però che solo dei registi come Terry Gilliam o come Tim Burton potessero pensare di affrontare una trama simile.
Per gli stessi motivi avevo trovato molto poetico Big Fish (T.Burton). Molti erano rimasti delusi.

Sono un patito di queste atmosfere surreali e un po' prive di speranza, dove la polvere si mischia all'arsura, dove gli alberi sono avvizziti e il legno dei mobili sa di tarlato, è l'aria che mi sembra respirare quando ascolto Il suonatore Jones di De Andrè, o quando ho a che fare con Nick Cave musicista in Murder Ballads o scrittore in "E l'asina vide l'angelo" in cui è sempre presente quella decadenza, quel non sapere cos'è giusto.
Sarò malato?
Io non sono un critico cinematografico, io sono di quelli che quando il film inizia entrano in una specie di trance di due tempi e perdono ogni obiettività. Mi immagino di essere il regista, mi calo nei panni del protagonista, della comparsa, dello stuntman. Io il film lo vivo davvero, mi ci butto a pesce. Forse è infantile, forse è fin troppo innocente.
A ben vedere però, tutto quel che faccio nella mia vita lo faccio con la stessa intensità.
Che volete sono fatto così.

mercoledì 14 maggio 2008

Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo (Fabrizio de Andrè)

Come promesso ecco il primo album consigliato: Non Al Denaro Non All'amore Nè Al Cielo di Fabrizio De Andrè. Sicuramente tutti voi l'avete già assaporato fino all'ultima nota, ma l'ennesimo ascolto di questo capolavoro non danneggerà di certo la nostra psiche sospettosa a causa di tutte quelle regine di cuori che ci vogliono tagliare la testa, assuefatta alle menzogne del mondo, ai funghetti che la TV ci propone ogni giorno, succulenti e volgari.


De Andrè si propone come interprete e cantastorie delle vicende dei personaggi dell'Antologia di Spoon River, un ruolo che sa recitare da vero maestro.
La cosa che mi ha sempre affascinato del mondo è vedere quati tipi diversi di essere umani esistono tutt'intorno a me: donne, uomini, idioti e persone intelligenti, sensibili, leghisti, sinceri e falsi, lamentosi e gioiosi di vivere, depressi e iperattivi. Ogni essere umano è interessante da guardare, da scoprire e dietro ognuno di noi si nasconde un vero e proprio universo parallelo.
Confrontarsi con chiunque porta sempre ricchezza a se stessi.
Personalmente sono sempre riuscito a vedere il lato produttivo del parlare con gli altri; tutti influiscono sulla nostra personalità e sul nostro modo di vivere il mondo, perfino i nemici, quelli che proprio non sopportiamo, da loro ho sempre capito una cosa certa e indistruttibile: ciò che non voglio essere, ciò che non vorrò mai diventare, il che, coi tempi che corrono, è una grande conquista.
Perciò addentratevi e perdetevi nella poesia che è quest'album che io ascolto nei periodi in cui mi sento sereno.
Non è una raccolta propriamente allegra, ma la malinconia che traspare tra le sue parole e le sue note sono un toccasana per imparare ad apprezzare la vita e un un bel monito per ricordarci di viverla.



martedì 13 maggio 2008

Time Is Money (Frank Zappa)

Talvolta capita di avere periodi pieni, pregni di cose da fare e da portare avanti.
Per me è arrivato uno di questi periodi.
Come ho già detto devo laurearmi, sto preparando l'ultimo esame e la tesi.
Ci sono poi altre innumerevoli cose in ballo di cui non vi parlerò per non tediarvi, ma una cosa è certa, non ho più il tempo che ho avuto negli ultimi due mesi.
Questo post serve come promemoria e come impegno: devo mettermi sotto e lavorare.
Per questo avrò meno tempo da dedicare a cose come il blog, le lost serate (possa Locke aver pietà di me) e le altre 7000 attività che mi rubano ore e ore preziose (quale ad esempio il Web, droga mia).


Per i prossimi mesi è probabile che non avrò voglia di informarmi troppo su cosa capita nel mondo, leggerò meno giornali in rete, avrò meno tempo di schifarmi e di stupirmi e tutto il resto.
Per questo motivo è probabile che scriverò soprattutto sulla cosa che più mi piace, di cui forse so qualcosa di più, sulla quale non devo stare tanto a informarmi e per cui ho materiale a bizzeffe: LA MUSICA.
Quindi lancerò da domani la rubrica del mercoledì l'album della settimana. Come intuibile saranno i miei personalissimi consigli sugli album che più mi solleticano il cervello (con eventuali suggerimenti sul 'quando ascoltarli').
Perciò a domani poi chissà...


Time is money...
But Space is a long, long time!

Perhaps you are surprised
To see I speak your language?

But I have been monitoring
Your Earthly broadcasts for
Many years...
Many years...
And the reception on my little planet
Is extremely fine!

Time is money...
But Space is a long, long time!
On my lonely throne
In the cosmic night I ponder the vast expanses
Between your puny world and mine!

From my Couch-In-The-Sky,
As my planet goes by,
I behold all your misery below there!
I have seen all your lying,
And crying, and dying,
And, believe me,
YOUR planet is NOWHERE!

SPACE is a VERY LONG TIME!

(And if the equation,
As set forth above,
Is PROVED when we get to
The BOTTOM LINE...
The 'Powers Financial'
I'll hold o'er your world
Will complete my fantastic design!)

And the whole 'EQUIVALENT EARTH' SHALL BE MINE!

And the whole 'EQUIVALENT EARTH' SHALL BE MINE!

And the whole 'EQUIVALENT EARTH' SHALL BE MINE!

MINE! MINE!

domenica 11 maggio 2008

Idiot Talk (#17) (Kristofer Astrom)

Sottotitolo: Io non riconosco il sindaco di Verona come sindaco in quanto è un idiota.


Ultimamente non ho più parlato di politica.
Sono troppo schifato per parlare di fatti di cronaca e di tutto ciò che sta capitando nel nostro paese.
Leggo le liste dei ministri del nuovo governo e provo disgusto.
Poi ho letto del sindaco di Verona, il cui nome è a me sconosciuto, ma penso non sia degno della fatica di cercarlo su Google; ho letto che nel suo ufficio ha tolto la foto del presidente della repubblica Napolitano per appendere la foto di Pertini. La motivazione data a un giornalista è che non riconosce Napolitano come Presidente della repubblica perchè è un comunista.
Ora io mi chiedo sarà mai possibile avere della gente che ci governa che sa quello che fa, che è conscia di ciò che dice e che non abbia tutta questa confusione in testa?
Pertini era socialista, questo lo sanno anche i muri. Perciò secondo la tesi tanto in voga ai giorni nostri per cui se non sei di destra sei comunista, Pertini nell'immaginario di questo idiota dovrebbe essere la reincarnazione di Stalin in persona.
Altra cosa non chiara a questi sciacalli della politica. Un sindaco è il rappresentante dello STATO nel comune (sembrerà incredibile, ma è per questo che porta la fascia tricolore!). Un SINDACO degno di questo nome non può fare discorsi di questo genere e non può dire di non riconoscere Napolitano come Presidente della Repubblica. Nella politica dei buffoni s'è persa la sacralità della figura del Presidente della Repubblica, simbolo di identità nazionale. Finchè è lì, Napolitano è lo STATO, è il Tricolore... Questo è così CHE PIACCIA O NO.
Se fossimo in un paese serio (n.b. SE FOSSIMO) il questore avrebbe fatto arrestare il sindaco e i quattro neuroni che a stento si incontrano nella sua scatola cranica.


Quando poi vengo a sapere che nessuno ha obiettato sul fatto che questo stesso "sindaco" ha preso parte a manifestazioni neo-naziste penso "c'è da stupirsi?"
Forse ci sarebbe. Forse ci sarebbe...

venerdì 9 maggio 2008

More news from nowhere (Nick Cave & The Bad Seeds)

Sono stato alla Fiera del Libro. C'erano un sacco di libri!
Alla mia decima edizione, quest'anno mi sono rotto le scatole. Credo sia la prima volta che capita.
Troppa gente che scassa i maroni per i motivi più insulsi, volantinaggio selvaggio, sondaggi per gaggi e sfacciataggine da pestaggio.
In compenso ho avuto occasione di vedere dal vivo la Litizzetto, un cameraman di canale 5 (che riprendeva cose inutili fuori dal salone, tra cui me) e un vecchissimo Dario Fo, ma così vecchio che ho stentato a riconoscerlo... nessuno se lo filava neanche di striscio e il che era strano, in compenso poi quando ha parlato in uno stand della Rai ha tirato fuori la sua solita verve e si è reso veramente riconoscibile.


Quest'anno ho comprato meno del solito.
Sono rimasto un po' deluso.
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso.
Quando poi ho visto ben due libri sui Tokyo Hotel mi sono cadute le palle.
Il buon E.z.r.a. ha aperto qualla che sembrava più una rivista che un libro su questo fanta-gruppo e ha esclamato "ma chi diavolo la legge sta roba?", la mia risposta quasi urlata e densa di disprezzo è stata: "leggere? stai scherzando? uno che compra una roba del genere non sa leggere, al massimo guarda le figure", il volumetto infatti era solo pieno di foto, tanto da farlo assomigliare a uno scrausissimo numero di Cioè.
Ho avuto modo inoltre la magna-soddisfazione di bacchettare una laida vecchia che cercava di passarmi davanti alla fila per lo scontrino del caffè. Se non avessi avuto le gambe rigide per il lento camminare e trascinare i piedi da stan a stand mi sarei gettato per terra a morderle le caviglie... Impunita.
Torino Comics era carino, ma microscopico rispetto all'anno scorso. Per di più devo dire che non apprezzo i fumetti moderni. Ormai son tutti uguali, cinematografici e abbastanza stupidi.
Probabilmente sono un tipo vintage. Io adoro ancora il mio Corto Maltese, le mie Sturmtruppen e il buon Tex in bianco e nero...

mercoledì 7 maggio 2008

Welcome (Devil May Care)

Giovedì sera sarò in concerto in quel di Cuneo, dalle mie parti, insieme al mio amico E.z.r.a. Page e con lui condividerò un'altra volta il palco.
Il mondo va avanti e con lui anche i concerti. Non importa come si sente chi sta lì a cantare dietro il microfono. Che sia felice, che sia triste, che non gliene importi nulla.
La scaletta ormai è pronta, domani la proverò ancora un po'... non si sa mai.
Due o tre canzoni mi faranno salire il groppo in gola, ma non importa, lo spettacolo deve continuare, anche se chi è lì sotto non lo sa.
Ho dovuto abbreviare la scaletta per motivi di tempo, ma non importa, lo spettacolo deve durare quello che ti dicono quelli che stanno dietro il bancone, anche se chi sta seduto sotto il palco non lo sa.


I concerti sono sempre un bel momento, o almeno lo sono quando vengono bene e non hai altro per la testa.
Prima di cominciare non ne hai voglia e quando hai finito andresti avanti ancora per ore.
E niente è mai come te lo aspetti.
I suoni, il pubblico, la tua voce... ma questo è il bello.
Suonerò in un piccolo locale, il che mi piace; il pubblico è lì a due passi e lo senti. L'atmosfera è raccolta e l'aria è familiare, cordiale direi. Come essere tra amici.
Nella scaletta ho incluso una cover che ormai eseguo sempre ossia Creep dei Radiohead, chiaramente fatta acustica chitarra-voce, d'altronde io suono così. La parte di voce non è tra le più semplici, infatti c'è un punticino dove la parte di voce è alta e lì si rischia il tutto per tutto, se sei caldo bene, se no... sei spacciato.
Per l'occasione ho scritto un'introduzione al concerto proprio in questi giorni gioiosi in cui dovevo vomitare un po' di cattivi sentimenti. Non la posto per non deprimermi.
In compenso vi posto un altro testo che ho scritto tempo fa indirizzato a un ipotetico figlio che ancora non ho. Si intitola Welcome.
Mi sono espresso sia per immagini che per concetti chiari e tondi. Ogni cosa ha un suo significato (espresso in un inglese corretto fino a un certo punto).
Ora me ne vado a dormire. Domani sarà una lunga giornata.

I’m so sorry for what I’ve done
It’s a mess for you to be here
Where someone can taste the air
Between the daughter and the gun
Where genius live in barracks
Where stars are not desires

Welcome in the real world
That’s an hard work
It was my world
Now it’s your turn

Here the God is your father
And Mary is your mother
Where brothers kill their brothers
Where the holy is the money
When the ghost will be the colour
Keep the love (that) you can find

Here in my world
Unlucky son
A world of words
Now it’s your turn

Everyone is director
Everyone wears his mask
Here the pain is so real
And the death comes so fast
Everyone is an actor
Payin’ tickets for life

Welcome in the real world
Unlucky son
It was my world
Now it’s your turn

With few happy endin’ stories
Here 'grace' is a lie
We all got to live
And we’ve all got to die
Today heroes walk on your side
Without overwhelming powers

Here in my world
Unlucky son
Now it’s your turn
Make it your home

lunedì 5 maggio 2008

Ain't Talking About Love (Van Halen)

Pensando e ripensando in questi giorni, parlando e stando in silenzio nelle notti un po' insonni ho cominciato infine a riflettere su quali siano i veri, reali drammi della vita.
Ne ho scritti qualcuno di seguito.
Credo che continuare non faccia male, anzi... Chissà che non ci aiuti a farci due risate.
D'altra parte non c'è miglior modo di sentirsi meglio se non pensare che ci sono cose peggiori.
Ecco i miei drammi esistenziali, man mano che me ne verranno in mente ne aggiungerò.

Scoprire di essere rimasto senza carta igienica nell'istante in cui hai finito.

Giungere tardi alla consapevoleza che non c'è più shampo e vedere il balsamo che ti guarda con aria di sfida, quando ormai sei sotto la doccia.

Caldo, estate, afa, pranzo e non c'è birra nel frigorifero.


Doccia. Qualcuno ha disattivato il "tasto benessere" della caldaia e te ne accorgi all'ustione di un gluteo.

La caldaia va in blocco mentre sei sotto la doccia ad occhi chiusi, in pieno inverno ed insaponato da testa a piedi. (e magari solo in casa)

Qualcuno ha finito i tuoi pan di stelle.

Qualcuno in casa lascia tutti i tubetti e le confezioni APERTI: dentifrici, deodoranti, bagnoschiuma, shampo.. tutto senza il tappo.

La batteria della sveglia cessa di esistere la notte prima di un esame. Lei non suona. Tu non ti svegli e non dai l'esame.

"Qualcuno" ha messo in ordine le tue cose.

sabato 3 maggio 2008

Un Chimico (Fabrizio De Andrè)

Per la serie "corsi e ricorsi storici" stasera soffro.
Fortunatamente non ho problemi di salute, ma soffro lo stesso.
Ci sono spettri (anche se forse è esagerato come termine) che certe volte non ti lasciano prorpio stare. Puoi dimenticarli, puoi accantonarli, puoi riderci su, puoi affogarli, stracciarli e cacciarli nel profondo, ma i maledetti tornano a galla, puntali, lancinanti e perfidi ogni porca volta.


Se ne scrivo non è per provocare compassione, odio la compassione; semplicemente lo faccio perchè stavolta ho capito che ho bisogno di buttare fuori anzichè ingoiare e il blog è un buon posto dove sputare, e in più, perchè tanto non riuscirei a dormire.
Le cose peggiori le scriverò. Le metterò in strofe magari, piangendo su un pentagramma.
Qui voglio solo sfogare la più grossa.
Mi sono sempre piccato di essere una persona serena e non ho mai capito la gente che soffre per amore, esattamente come il chimico di De Andrè, forse perchè non mi ero mai innamorato veramente. E invece è proprio così che funziona. Mangiare merda fa parte dell'amare.
Fanculo te.
Fanculo Venezia.
Fanculo i tuoi occhi
e fanculo la mia testa.


Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

giovedì 1 maggio 2008

Saguiandocele (Trelilu)

Avete ragione.. serve una spiegazione. D'altra parte il piemontese non si capisce in tutta Italia.
La canzone che segue (di cui purtroppo non sono riuscito a trovare traccia sul web) è di un gruppo che bazzica la bellissima langa piemontese. Il gruppo si chiama Trelilu (benchè siano in quattro) e dal vivo posso assicurarvi che sono uno spasso (certo... se uno capisce il dialetto).
Questa canzone che viene, di cui riporto il testo, è una ridente riflessione sull'attuale situazione Italiana e include il rimedio a tutti le cose che possono capitarci nella vita, in perfetto stile epicureo (e perciò a me piace).


Come promesso a Chiara intristita dal mio ultimo post, questo è un post sorridente e intriso di felicità e spensieratezza.
Il titolo è "Saguiandocele" che tradotto rimarrebbe come un "sbattiamocene le balle".
In realtà "saguiare" è più uno squotere, agitare. In questo caso come avessimo per le mani delle maracas. Il tutto è proposto come un ballo tipo latino americano. Dopo il testo troverete la traduzione.
Se volete cimentarvi nel capire, benvenuti.

SAGUIANDOCELE

La pulitica, tasse e stipendi
che varu pi ni niente
i partì che sna sbatu dr' Italia e di tutta la gente

e ti che et vurrii büteje na bumba
scutme mi lasa perde, pitost balte na rumba
j'uma capì u sistema
j'uma vist che u funsiuna
e ades ste bin atent che vru musciuma
basta bugiè sa part si en na certa manera
u dà na bela sudisfasiun a porca galera

Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa
Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa

i debit r'u suma en fund sun cui che fan vive
ma j'interese sun at
e fan virè da suta re ürive
catese na cà cun en mutuo è è diventata un' impresa
vante fa debiti fino a fare la spesa

e t buti ar mund na famija e ti fai stüdiè
ma u r'è inutil trübilè tant
j'è pi niente da feje fè
e ti che et ruschi per rivè a ra pensiun
e cun cos et dan ... et pöri pö mac fè el barbun

Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa
Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa

oh amore promesse e questioni di sesso
stidiu a spicologia di arrivare all'amplesso
e ti che et tribuli encù fina a capì
se fumne cume funsiunu en se cose lì
e dop se at mola
ma ti ma cus et na frega
butte tranquil en ta stansia
e fate na... amante
ar mund i ne tante che et voru ti
ma se j'è niun che et voja tu fai così

Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa
Saguiandotele
Saguiandotele
Saguiandotele te pasa

Prublemi fastudi, e bin cus voti che u sia
se te sçiapi la machina
ti lasrà li en mes a via
i festudi pì gros si creuma con la nostra testa
rispettare i doveri ma dop vanta fè bela festa
e en po' ed salute e due lire et vivi cuntent
ricurdeve che pöri sçiupè anche en tes mument
quindi vanta nen piesra
basta balè
e sa vitasa bagasa vanta fera pasè

Saguiandocele
Saguiandocele
Saguiandocele ce pasa
Saguiandocele
Saguiandocele
Saguiandocele ce pasa

Calamne üna ... Ahi !!


La politica, le tasse e gli stipendi non valgono più niente
i partiti che se ne fregano dell'Italia e di tutta la gente
e tu che vorresti piazzargli una bomba
ascolta me, lascia perdere piuttosto ballati una rumba
abbiamo capito il sistema e abbiamo visto che funziona
e adesso state bene attenti che ve lo mostriamo
basta muovere questa parte qui in una certa maniera
dà una bella soddisfazione, porca galera

(Ritornello)
saguiandotele
saguiandotele
saguiandotele ti passa
saguiandotele
saguiandotele
saguiandotele ti passa

i debiti lo sappiamo che in fondo son quelli che fan vivere
ma gli interessi son alti e ti fan girare sotto le olive (traduzione incerta)
comprarsi una casa col mutuo è diventata un'impresa
bisogna far debiti perfino a fare la spesa
e metti al mondo una famiglia e (i figli) li fai studiare
ma è inutile faticare tanto non c'è più nulla da fargli fare
e tu che ti fai il mazzo per arrivare alla pensione
con quello che ti danno puoi solo più fare il barbone

(Ritornello)

Amore, promesse e questioni di sesso
studiano la spicologia (!) di arrivare all'amplesso
e tu che fai
ancora fatica a capire
le donne come funzionano in quelle cose lì
e dopo se ti molla a te che ti frega?
tu chiuditi nella tua stanza e fatti unaa..mante
al mondo ce ne sono tante che ti vogliono
ma se non c'è nessuna che ti vuole tu fai così.

(Ritornello)

Problemi
, fastidi ebbene cosa vuoi che sia?
se rompi la macchina tu lasciala lì, in mezzo alla via
i fastidi più grossi li creiamo nella nostra testa
rispettare i doveri, ma poi bisogna far festa
un po' di salute e due lire e vivi contento
ricordatevi che potreste crepare in questo momento
quindi bisogna non prendersela basta ballare
che questa vitaccia puttana bisogna farla passare

saguiandocele
saguiandocele
saguiandocele ci passa
saguiandocele
saguiandocele
saguiandocele ci passa

me n'è caduta una..... (ahi!)

p.s. Io ho l'mp3 di questa canzone. Siccome è molto allegro è da sentire altrimenti si perde tutto il gusto, se qualcuno sa suggerirmi un modo per mettere qui un piccolo lettore, ve la metto.