Nel frattempo il mondo è andato avanti anche senza di me come ogni volta che me ne vado. Ciò è consolante.
C'è stato il 25 aprile, il ricordo della liberazione e il V2-Day di Grillo, due eventi rilevanti di per sè, ma, visto che siamo in Italia, inutili ormai.
Il vaffanculo-day troverà il suo naturale proseguimento nel silenzio, l'indifferenza e il boicottaggio del mondo della politica e dell'informazione, verrà ignorato proprio perchè l'Italia è un paese in cui il potere è sempre e solo venuto dall'alto.
Sul 25 aprile come giorno della liberazione - giorno del ricordo, ho letto molto sui blog, tutte cose giuste e tutte cose che ho impressione di aver già letto e che sono sicuro rileggerò in futuro, sempre più pallide.
La mia verità è che in Italia i "giorni del ricordo" sembra quasi siano stati istituiti per potersi tranquillamente dimenticare degli avvenimenti per cui sono stabiliti. Ogni anno, lo stesso giorno c'è "la tal giornata per ricordare qualcosa"... In Italia, non c'è nulla di meglio per far perdere significato a una cosa che farla diventare ricorrente e abitudinale; senza contare che tra giornate per questo e giornate per quello, ad ogni alba che Dio, SpongeBob o Buddha manda in terra, l'Italiano deve svegliarsi ricordando qualcosa.
In pratica sono contrario ai giorni della memoria, non come principio, bensì per come sono proposti.
In questo modo è così facile cadere in revisionismi criminosi e distorsioni delle verità.
Ogni anno che passa i fascisti sono sempre più buoni e i partigiani sempre più cattivi.
Sicchè un giorno di identità nazionale diventa sempre più una farsa nazionale. Seccessionisti, fascisti, neonazisti tornano di moda come i Rayban e i pantaloni a zampa grazie alla sconcertante ignoranza che regna nel nostro paese.
Io il ricordo preferisco confezionarlo da me o con il mio vecchio, che quando ero piccolo si fermava di fronte a quel vecchio muro in mattoni vicino al cimitero e mi diceva: - Vedi, qui i nazisti hanno fucilato alcuni partigiani, bambini e donne durante la loro ritirata.- Anche oggi quando passo di lì mi fermo a riflettere, scrutando i fori tra un mattone e l'altro, immaginando i corpi senza vita e le anime di innocenti proiettate su quel dannato muro dalla violenza dei proiettili.
Voglio ricordare mia nonna che mi raccontava della sua infanzia, la vita di stenti, di paura, la totale mencanza di libertà, le divise, le canzoni, il timore di lei e di sua madre di non veder tornare a casa il padre che girava armato e i fascisti non li sopportava proprio...
Questo per me significa essere antifascista.
Questo per me significa ricordare.
Fanculo al giorno del ricordo. Il ricordo siamo noi, e se non siamo in grado di difenderlo questo ricordo, ci meritiamo di essere presi in giro e umiliati.